Rivista Ligure di Scienze Lettere ed Arti
Rossi, Adolfo
L’oro e le spine nell’Eritrea
XXII, 1, gennaio-febbraio 1900, pp
Il saggio ripercorre le principali tappe della politica coloniale italiana: «Chi voleva -scrive il giornalista- a politica scioana e chi quella tigrina, chi l'espansione dalla parte del Sudan e chi dalla parte dell'Abissinia; e ogni nuovo gabinetto disfaceva la tela precedente. Nessuno poi tenne mai conto che avevamo per vicini gli abissini, cioè il popolo più bellicoso dell'Africa [...] e poi c'è il grosso guaio che la situazione in Eritrea è ancora instabile, che non furono per anco delimitati i confini e che se per i fini della politica europea piacesse a qualche nostro nemico di aizzarci nuovamente contro Menelik, o con quello dei confini o con altri pretesti, noi ci troveremmo precisamente nella stessa, identica situazione in cui eravamo alla fine del 1895 [...] Con la spada di Damocle dei confini non delimitati, noi stiamo laggiù in uno stato di continua incertezza e indecisione, di dubbii che paralizzano ogni iniziativa e che costituiscono appunto le spine da cui i miraggi dell'oro sono circondati.» (pp. 9 e 17).