Illustrazione italiana
Enrico Corradini
III-IV-V-VI( La giornata del 26)
5 novembre 1911- Anno XXXVIII-Num.45, pp 476-486
Le quattro cronache di Corradini sono datate rispettivamente "Tripoli,14 ottobre"; "Tripoli, 22 ottobre"; "Dall’11 ottobre al 23"; " Tripoli, 28 ottobre". La V cronaca ha anche una didascalia cercare termine adatto "Lo scopo degli attacchi notturni de’ turchi. La giornata del 23. L’azione combinata arabo-turca. Le mandrie dei prigionieri. La fucilazione del cavas del consolato tedesco. Episodi eroici alle trincee dell’oasi". Corradini giustifica il senso della pubblicazione in data 5 novembre di episodi accaduti almeno quindici giorni prima in questi termini: " In forma storica, credo si possa raccontare ancora dopo un mese e tante relazioni di giornali l’operazione con la quale l’Italia aggiunse al suo territorio un milione circa di chilometri quadrati. In forma storica, in modo cioè da far vedere i fatti nel loro ordinato sviluppo, si può raccontare solo a distanza". " E l’occupazione di Tripoli merita di essere presentata nel suo aspetto storico, vale a dire artistico, perché è stata un’impresa tipica di conquista. La città di Tripoli si prese come si ghermisce una preda." Da qui inizia l’ordinato racconto dei vari "atti" della conquista, di cui si specifica tempo, luogo e protagonisti ( anzitutto il generale Umberto Cagni, "di natura garibaldina", "agile, sbrigativo, sicuro di sé, pronto nel decidere e nell’eseguire, uomo d’iniziativa per eccellenza, energico al comando e alla mano, tanto che i suoi uomini, ufficialie soldati, lo adorano"(p.476), fino all’ultimo caduto, il capitano Pietro Verri, dello Stato Maggiore, a capo del servizio d’informazioni, "uno di quei rari uomini per cui la professione è missione e la missione è religione", "persona schietta e diritta, come l’anima così la persona" dalla cui "voce un po’ velata […] usciva una sonorità cordiale, forte e delicata, che conquistava"(p.486).