Nuova Antologia
Guido Cora
Il valore della Tripolitania
1 novembre 1911, Vol. CLVI, serie V, Fasc. 957, pp
Si tratta di un saggio in cui l'autore dopo aver ironizzato sulla moda di intervistare "ogni persona che sia stata in un paese su cui pel momento si rivolge l'interesse del pubblico" indipendentemente dalle sue effettive competenze, sposta significativamente il punto della questione libica dal campo socio economico a quello politico, affermando la "necessità che l'Italia non lasci che un'altra nazione s'impianti su quel paese", in nome di un equilibrio politico nel Mediterraneo, "indipendentemente dal fatto che la Tripolitania sia arida o feracissima, abbia o no buoni approdi". Quanto poi all'effettiva qualità della nuova colonia Cora affida il giudizio a due citazioni inequivocabili: Lucano " Syrtes, vel primam mundo natura figuram/ quum daret, in dubito pelagi terraeque reliquit" (Pharsalia, IX, 303) e Dante "Più non si vanti Libia con sua rena/ ché chelidri, aculi e farée/ produce, e ceneri con amfesibena" (Inferno, XXIV, vv. 85-87).