Il Corriere dei Piccoli
Alba Cinzia
Il Natale dei fratelli lontani
24 dicembre 1911, A. III, n.52, pp 2
Si tratta di una poesia patetica sui "giovani eroi" che al fronte, "sotto ignote stelle, sognano forse di udir le cennamelle".
" O pio Natale, che dai monti scendi/ con nuveo piede e i nostri tetti attingi,/ che i figli errenti al comun desco stringi/ e pur lo spento focolar riaccendi, / v'è una terra laggiù,/ dove lontane vie di gloria ricalcano i maggiori/ nostri fratelli in armi; ove i sonori/ echi non treman delle tue campane./ E son giovani eroi, Natale, a pena/ più che fanciulli! e sotto ignote stelle/ sognan forse d'udie le cennamelle/ tue per la notte dilungar serena./ Oh! tu, per la virile ansia di gloria / che da lor spira i nostri cuori nuovi,/ col cuor d'Italia e col saluto muovi / sull'ali bianche dell'iddia Vittoria!/ Reca un'eco dei lontani / colloqui al chiaro focolar natio; / cogli per lor sui balzi alpestri il pio / ginepro e il salcio per lombardi piani; / cogli l'eterno lauro pei tirreni/ lidi e la marzia quercia aspra pel clivo / del ventoso Appennino; e il mite olivo/ togli dai proni al mar colli piceni./ E per chi, all'ombra ch'esile protende/ la palma, lungi da' suoi morti dorme, / né più la madre, tra l'allegre torme / de' ritornati, alla sua casa attende,/ chiedi il cipresso ai todchi colli tu. / Ma sul cipresso alle raggianti aurore/ ai fiammei vespri segni il tricolore/ del latin sangue la gentil virtù."