Gli Annali dell'Africa Italiana
Masi, Corrado
Vecchio giornalismo coloniale
, pp 349-372
Autori e libri citati. Per i primi anni Cristoforo Neri (tra il 1863 e il 1864 scrive una serie di articoli, di "stile caldo e immaginoso" raccolti poi in "La Grandezza dell'Italia"); Cesare Correnti (per il suo studio e volgarizzazione di questioni geografiche); Manfredi Camperio (fondatore della rivista "L'Esploratore" nel 1877); Bianco Bianchi (collaboratore della "Gazzetta d'Italia")e Oreste Baratieri. Tra le riviste più attente ai problemi coloniali c'è "La Riforma" e poi "La Tribuna" (con Belcredi, inviato in Africa).
Per la campagna 1887-18889: avv. Duilio (per la "Stefani"); Vico Mantegazza (per il "Corriere della Sera"); Norsa (per il "Corriere del Mattino") e Chiesi (per "Il Corriere del Mattino"). Questi ultimi due mettono insieme un volume, "Otto mesi in Africa", che Masi dice oramai introvabile.
Ci sono poi De Francisco ("Roma") e Alfredo Oriani (volume: "Fino a Dogali").
Chiusa la campagna si segnalano Rocco de Zerbi e Luigi Chiala; tra i più delusi c'è Scarfoglio ("Corriere di Napoli"; "Il Mattino").
Seguono, nella rassegna, i nomi di Ferdinando Martini, Matilde Serao, Cavallotti ("Secolo"), Podrecca (L"Asino"), Agusto Novelli ("Vero Monello"). Nelle chiuse, si ripropone una lettera di Alfredo Oriani all'amico Luigi Ratti (già pubblicata nel volume "Il dramma di Alfredo Oriani" di G. Cenni).