Illustrazione italiana
Nel Marocco: ricordi personali di vita intima
19 maggio 1912- Anno XXXIX- Num..20, pp 493-494
È la accurata recensione del volume di " ricordi e bozzetti" di una "distinta signora che parecchi anni fa ha dimorato al Marocco", in quanto consorte del colonnello Ferrara, capo missione militare italiana a Fez: si tratta di Lena Cisotti Ferrara, figlia di Lodovico Cisotti, direttore della "Rivista militare italiana". Il recensore attinge alla Premessa stesa dalla stessa Cisotti che, dopo aver citato come possibili riferimenti di genere De Amicis di Marocco, Pierre Loti e Barzini di Sotto la tenda sottolinea l’originalità del suo testo perché "non si è ancora penetrato nell’intima essenza di questo popolo che a somiglianza dei grandi popoli antiche, è a un tempo selvaggio e raffinato […] ingenuo come un fanciullo o scaltro a sfidare la furberia più matricolata". Infatti, poiché ancora nessuna "penna femminile" aveva descritto il Marocco, "nessuno […] ha potuto alzare ancora un lembo del fitto velo che nasconde agli occhi profani gli harem marocchini, molto diversi dagli ormai ben noti harem turchi ed egiziani. Ognor chiusi e inaccessibili, i primi conservano intatto il fascino del loro mistero: solo una donna può penetrarvi, e di essi, quindi, solo una donna che li abbia veduti può scrivere." Altro motivo di originalità al femminile è l’aspetto autobiografico del racconto: "nessuno si è trovato in condizione di poter far conoscere come una giovane donna europea può crearsi un’ esistenza, se non gaia, geniale e interessante, anche sbalzata dal tetto paterno tra le foreste di palme nane, i villaggi di capanne e le città silenziose […] Nessuno ha descritto l’installazione d’una famiglia europea nel centro dell’Islam; nessuno si addentrato nell’essenza intima della femminilità marocchina, a cui il Corano lascia poca parte […]". Molto probabilmente si enfatizzano questi aspetti autobiografici per venire incontro alla politica governativa tesa a inviare in Libia famiglie intere, in cui si suppone che l’elemento femminile sia più recalcitrante all’emigrazione africana. ( Si veda anche la curiosa pubblicità di una Casa di Moda milanese o i resoconti delle feste in colonia).