Illustrazione italiana
Enrico Corradini
Fra il cielo, l’oasi, il mare e il deserto
XI- La giornata di Ain-Zara
17 dicembre 1911- Anno XXXVIII-Num.51, pp 636-641
Corradini questa volta, in data "Tripoli, 27 novembre, costruisce un pezzo di tipo elegiaco: il punto di vista è collocato sopra la torretta di un minareto da cui si domina “la distesa verde delle palme dell’oasi e un arco di mare che dietro le mie spalle e alla mia destra cingeva del più vivo turchino, e il deserto fulvo che ondeggiando di duna in duna si perdeva verso il gebel che appariva più che a una montagna, simile a una tinta dell’orizzonte, del più delicato oriente. Il cielo sull’oasi, sul deserto, sul mare era tutto un paradiso senza macchia, d’un autunno uguale a una primavera italiana avanzata, rinfrescato da un vento di mare che faceva “brandire” la solida torretta. Io vedevo, sentivo, godevo tutte queste cose che di tanto in tanto superavano dentro di me lo spettacolo guerresco.”In data 5 dicembre Corradini racconta invece l’occupazione di Ain-Zara, "una piccola oasi a sud dell’oasi di Tripoli" dove era situato l’accampamento turco. Il tono da elegiaco si fa epico, altisonante: " Cinque minuti prima delle quattro pomeridiane la prima fila de’ bersaglieri toccò l’orlo dell’oasi d’Ain-Zara. Cinque minuti dopo, coronavano le dune di fronte. Allora da nord, da ovest, da sud, da tutti i punti dell’orizzonte, si videro convergere su Ain-Zara tutte le nostre colonne, le catene, le masse, i carriaggi. Erano torrenti di ferro che si gettavano sulla preda finalmente presa. […] Ain-Zara, durante la giornata, era stata la vittoria ed era stata l alibertà verso la conquista. Coloro che tornarono a Tripoli la sera, portarono la buona notizia ai soldati degli avamposti. Dalle linee si levarono grandi evviva alla vittoria e all’Italia. L’ora era nella vita della poesia." (p.641).