Illustrazione italiana
Spectator (alias Alfredo Comandini)
Corriere
26 novembre 1911- Anno XXXVIII-Num.48, pp 563
Comandini cerca di rintuzzare nel primo paragrafo, che è quello relativo alla guerra ("L’anima nazionalista, l’anima proletaria e la guerra") due ordini di critiche alla guerra, una di tipo pratico (sottovalutazione della guerra, presentata come “una gita di piacere”, e rischio di una seconda Adua ) e l’altra di tipo ideologico ( si è fatta una guerra capitalista-borghese, senza tener conto dei bisogni di un’Italia ancora arretrata in tanti settori della popolazione). Spectator afferma che se “anima nazionalista e anima proletaria hanno bisogni diversi” l’ Italia, però, “può soddisfarli contemporaneamente […]. Se vi fossero state nel 1895-96 l’abnegazione e la maggio concordia che ora si veggono, ed il temperamento nazionale fosse stato allora formato alle scosse inevitabili delle imprese ardite, dei rischii, dei sacrifici, la triste giornata di Adua non avrebbe pesato così duramente e lungamente sulla reputazione politica, militare, morale di un paese. […] L’Italia si è risvegliata maggiorenne, e questo dà molestia a molti, e si capisce”