Illustrazione italiana
Concetto Pettinato
Due precursori italiani in Tripolitania
8 ottobre 1911- Anno XXXVIII-Num.41, pp 370-372
Concetto Pettinato scrive un articolo sul poeta Filippo Pananti e sul dottor Paolo Della Cella, che visitarono la Tripolitania fra il 1816 e il 1818. Il Pananti , "l’arguto e avventuroso letterato del Mugello", fatto prigioniero da una banda di pirati mentre ritornava dall’Inghilterra in Italia, ricavò dall’avventura incorsagli un volume, Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia., in cui fa importanti apprezzamenti sulla possibilità di avviare una vasta colonizzazione europea sulle coste dell’Africa settentrionale e indica nella guerra il solo mezzo per avere la meglio sulla "perfidia estrema" di "popoli incorreggibili". Pettinato in conclusione dell’articolo indica in Pananti un precursore dell’attuale spedizione libica perché "Pel Pananti non solo una nazione europea, ma l’Italia, proprio l’Italia avrebbe dovuto andare a Tripoli.". Il Della Cella, invece, che percorse il litorale delle due Sirti come medico al seguito di una spedizione militare del bey di Tripoli, in una serie di lettere spedite tra il febbraio e il settembre 1817 all’amico Viviani, professore di botanica all’Università di Genova, descrive sia la flora rigogliosa, sia l’abbondanza di ruderi romani. " Dotato di una larga e solida cultura classica il Della Cella viaggiava come in una ossessione di ricordi romani e pagani. La carta della Tripolitania da lui tracciata è tutta fiorita di nomi latini. Il Gebel è ancora per lui la terra omerica dei Lotofagi e dei Trogloditi; il golfo di Bomba era il porto di Menelao; Bengasi la Berenice fondata da Tolomeo III nel 247 a.C. in onore della sposa dalla chioma leggendaria, nel luogo dove le antiche favole elleniche ponevano i giardini delle Esperidi" ecc…