Il Corriere della Sera
Guelfo Civinini
Passeggiate per l’oasi
-Milad e i suoi compagni d’arme
Venerdì, 12 luglio 1912-Anno 37- Num.192, pp 3
Racconto imperniato sulle truppe di "ascari" chiamate "bande tripolitane" sotto il comando di vari ufficiali italiani ( ad es. il cap. Andreini e la "banda del Tarhuna", di cui faceva parte il morto Milad) e sulla morte di uno di loro, Milad. In tutto il racconto è costante l’atteggiamento di superiorità culturale di Civinini che si sente di appartenere a una civiltà superiore a quella che descrive. "Milad è morto, ed è morto bene, combattendo. Si è guadagnato le sue urì.[…] Accovacciati coi fucili fra le gambe all’ombra di due grandi alberi che frondeggiano in mezzo alla piazza di Suk el Giemâa, i suoi compagni sembrano fieri della sua morte e hanno un’aria assai soddisfatta. Hanno avuti dal comandante gli elogi per la loro condotta in una piccola scaramuccia avuta nella notte coi soliti predoni dell’oasi e le promessa di un montone ogni sei uomini, come premio […] L’ottimo Milad se n’è andato, ma i montoni stanno per arrivare".