Il Corriere della Sera
Renzo Larco
Piccolo mondo bengasino
Mercoledì,12 giugno 1912- Anno 37- Num. 162, pp 3
A seguito della battaglia di Zanzur si riaccende l’interesse per la Libia. Renzo Larco fa una sorta di cronaca mondana dei festeggiamenti per la festa nazionale dello Statuto ( 2 giugno) presso il "piccolo mondo" di Bengasi. Nella piazza viene innalzato un palco militare, il gen. Briccola passa in rivista le truppe e successivamente, in tarda mattinata, alcuni dei presenti sono invitati ad un riceimento a casa del Governatore ( che è lo stesso generale ?): questa riunione più ristretta dà modo all’articolista di descrivere il ricevimento e di tratteggiare in modo un po’ macchiettistico i personaggi presenti:" In un angolo, appoggiato al parapetto, il maggiore Buongiovanni, capo di stato maggiore, ascolta con una grimace di vivo compiacimento una lettura interessante. E’ utile io dica che è una lettura di versi? Legge l’autore. Permettete:- Il marchese Licastro, commissario civile, siciliano di nascita, una corretta, aristocratica, bruna,piccola figura e un poeta audace, anche di sentimentot, un po’ mordace, ironico, commosso. Egli ha composto due canzoni di vena patriottica e un rondò sulla mesta partenza di Mansur Kekhia per i lidi d’Italia… Stuol di donne s’è portato/- per usanza rispettabile-/ l’austero gran notabile/oggi espulso ed imbarcato ". " Il commendator Pericoli, direttore dei servizi civili, appare alle prese con giornalista: Giuliano Bonacci. C’è da credere che discutano sul calcolo infinitesimale dello spariglio e pariglio a scopone; ma no, parlano di malinconie: della necessità del porto a Bengasi."