Il Corriere della Sera
Luigi Barzini
Notte di tempesta e di inganni a Derna
" Un mercato pei beduini che non ha fortuna".
16 aprile1912- Anno 37- Num. 106, pp 3
L'articolo di Barzini ( lungo due colonne e mezzo e datato Derna 11 aprile) può essere preso a campione di un giornalismo letterario costruito sulla totale assenza di fatti e notizie(" nessuno fu colpito e nessuno sparò").Si tratta di due dispacci: quello breve parla del mercato del deserto e conclude l’articolo.Quello più ampio è soprattutto una descrizione di atmosfere e paesaggi coloniali: " Ieri notte imperversava il ghibli come mai finora. Sotto al soffio impetuoso della bufera ululavano i palmizi e ad ogni raffica le case di Derna tremavano, Il vento scuoteva le imposte rabbiosamente e i suoi colpi facevano gemere le baracche degli accampamenti come navi in tempesta. Il mare furioso levava il suo gran ruggito lontano, nella oscurità profonda. Un calore di incendio senza fuoco passava nell’aria". "Un gesto abituale delle sentinelle notturne è quello di spianare lentamente il fucile, prendere la mira e aspettare, immobile per lunghi minuti, il volto inclinato sulla mira. E’ l’unico modo per accorgersi, guardando al di sopra dell’arma fissa, se qualche cosa laggiù si muove. Nelle notti di tempesta, poi, quando infiniti strani rumori vengono da tutto intorno, quando i fili dei reticolati mandano sibili, lamenti e soffi bizzarri e voci quasi umane si levano improvvise come gridi di guerra, come quegli urli di assalto che da lontano somigliano alla loro volta all’ululato della brughiera, l’errore è facile e di tanto in tanto si odono dei colpi di allarme. Fino al sorgere della luna si udirono iernotte, qua e là, sulle difese, risuonare rare fucilate, una punteggiatura di scocchi che il vento portava fino alla città. Ma il nemico non si è fatto vivo". Interessante l'inserto sulla tattica della guerriglia:" La tattica beduina arriva alla perfezione; nessuno meglio di questi selvaggi da profittare delle asperità del suolo e muoversi e colpire nascondendosi".