Il Corriere della Sera
Luigi Barzini
Un dramma in mare a Derna
Il naufragio del "Gibilterra". Eroismo dei soldati:
1 aprile 1912- Anno 37-Num. 92, pp 3
Come di consueto nel "Corriere", l’articolo è organizzato in paragrafi i cui titoli indicano in modo efficace le successive fasi della vicenda narrata ( in questo caso il naufragio della nave da carico "Gibilterra" spinta dalla tempesta contro il "Levanzo"): "I marosi in furia"-"La collisione"-"Il naufragio"-"Salvati"- "L’agonia d’un veliero". Questo schema di intreccio, in cui si inserisce anche un excursus propagandistico sull’eroismo civile dei soldati che in casi di calamità naturali hanno salvato migliaia di vite, è arricchito da Barzini con intense notazioni ambientali capaci di proiettare il lettore al centro del quadro descritto:
"Una giornata crepuscolare. Nere basse sconvolte le nuvole corrono veloci, sospinte da una bufera impetuosa, sotto le raffiche i palmizi si divincolano scapigliati. I soldati che salgono dalle ridotte debbono fermarsi sotto i colpi più violenti del vento che stordisce e appoggiare le mani alla roccia per non essere rovesciati. Sul ciglione dell’altipiano gli uomini camminano inclinati contro il soffio della tempesta in uno sventolio di mantelline che nella distanza dà loro un’apparenza di bandiere" e, al termine della giornata (e dell’articolo): "La notte scende presto in questa buia giornata[…]. Sulle ridotte si accendono i lumi-segnali e gli accampamenti si costellano di lanterne.[…]. Non rimangono sulle acque deserte e fosche che il nero vapore naufragato, abbattuto con la sua piaga in alto e quel veliero carico di angoscia che appare e scompare nell’alternarsi oscuro dei marosi.". Tra il lirico e il visionario, poi, l’ultima frase, che sembra accompagnare il testo dell’articolo al di là del mare, verso il suo pubblico: " Sulle alte antenne del telegrafo Marconi che sembrano torri, biancheggiano strane fosforescenze: sono parole che partono nell’immenso mistero della notte".
Come indicano la prevalenza del presente descrittivo, l’uso della paratassi enumerativa, il ricorso a similitudini e metafore, si tratta di un esercizio di abilità letteraria più che di un brano di cronaca.