Il Corriere della Sera
senza firma
L’attacco del sei gennaio a Homs- narrato da un graduato ferito sul campo
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In realtà sembra un articolo redatto da un giornalista professionista che usa un plurale deittico ( «le nostre truppe», « le nostre trincee», « gli indigeni a noi fratelli» ecc..) nel parlare dell’assalto contro il 2 battaglione del 6 fanteria e del 2 battaglione del 37°, la mattina del 6 gennaio presso il presidio di Homs. L’episodio su cui ci si sofferma è il salvataggio da parte del sottotenente De Astis del caporale Cacin, raccontato in prima persona: « Mi par di vederlo ancora là, sul cruento campo di battaglia, sereno e mesto chinarsi a me dappresso, avvolgermi con uno sguardo di fraterna bontà e con voce affascinante interrogarmi, confortarmi, per lenire il mio dolore, per rendere meno cupa la morte. Lo vedo fiero, animato da una mobilissima energia morale, ardimentoso e forte; la fronte accigliata, l’occhio scintillante, le mani convulse, gettarsi su di me, baciarmi in viso quale suggello di estremo saluto, e poscia, invulnerabile tra le minacce di mille pericoli, trarmi in salvo».