Sapeto, Giuseppe
Assab e i suoi critici
Pellas, Genova, 1879
Sapeto ricostruisce, con intenti polemici, le vicende dell'acquisto della baia di Assab nel volume Assab e i suoi critici, ritenendo di vitale importanza, per l'economia italiana, un porto sul Mar Rosso che fosse la base di una stazione commerciale; scrive infatti "Il quale lido perché il migliore di tutti, essendomi assolutamente necessario, io decisi comprare con alcuna aggiunta al prezzo convenuto dal capo Lamah. Non istarò a narrare i fastidi, i rompicapo, gli stillamenti di cervello per giungere a questo scopo: sta di fatto ch'io ci riuscii, ed il giorno 11 di marzo [1870] si stipulò il contratto a bordo dell'Africa con piacere di tutti, di me soprattutti, che il travaglio della giornata minacciava di eruzione celebrale. Nessuno fu più felice di me vedendomi possessore di un luogo tanto importante nei futuri commerci orientali, benché ora sia squallido come deserto, a talento di venti furiosi, con poche macchie di palmadum e di acacia che valgono un tesoro. Il sito ha però acqua dolce, e proprio vicino al luogo nel quale ho stabilito di fondare la colonia".